Domenica 25 marzo 2018 ore 19.00
Foggia, Teatro “U. Giordano”

CONVERSAZIONE

L’unicità della Corea

con Massimo Leggeri

Emozioni orientali – note, danze,
sapori e costumi dalla Corea

Ensemble Coreano Oulime
Jaehyun An, Jiyoung Kim, danzatrici
Bo-Sung Kim, jangguCholong Sung, gayageum
Inbo lee, daegeumJihee Yoon, haegeum
Lee Eunseong, compositore

PROGRAMMA

Chunnyun Manse
(daegeum, haegeum, gayageum, janggu)
Festa della Primavera (gayageum, janggu, danza)
비 (haegeum)
Janggu Chum (danza)
Juknyum (gayageum, haegeum)
Kyungpungnyun (daegeum)
Danza dei fiori (danza)
Suljanggu (janggu)
Mudang Chum (danza)
Arirang (tutti)

Concerto in collaborazione con l’Istituto Culturale Coreano di Roma

Dalla sua recente esperienza come ambasciatore italiano in Corea del Sud, Massimo Leggeri ci regala un’analisi politica, economica e culturale di un Paese che egli stesso definisce “moderno e responsabile”, una democrazia compiuta che ama il Made in Italy sia da un punto di vista commerciale che culturale. Un paese con una storia millenaria, che tiene alle proprie origini, ma che allo stesso tempo guarda verso il futuro e, anzi, è avanguardia in molti settori. Tradizione e modernità, è forse questo il binomio che rappresenta l’unicità della Corea. 
Emozioni orientali è uno spettacolo che racconta una cultura millenaria mettendo al centro della rappresentazione il sentimento ‘Han 恨’, sentimento di dolore e speranza, che descrive l’attitudine psicologica del popolo coreano ad interrogarsi sulla propria storia travagliata, colpita da occupazioni e guerre che tuttora dividono un unico popolo. 
Selezionato dal Korean Arts Management Service per la promozione della cultura coreana all’estero, lo spettacolo riunisce un cast d’eccezione. Si esibiscono, infatti, per la prima volta insieme, i nomi più prestigiosi del panorama musicale coreano: professori universitari, membri dell’orchestra nazionale coreana e vincitori di premi internazionali. Uno spettacolo che porta a Foggia la storia, la cultura e soprattutto la spiritualità di un affascinante popolo lontano.