Domenica 18 marzo 2018 ore 18.00
Foggia, Teatro “U. Giordano”

CONVERSAZIONE

I social come via breve per rimbecillirsi

con Paolo Crepet

Appunti musicali dal mondo

Tosca in concerto

Tiziana “Tosca” Donati, voce
Giovanna Famulari, pianoforte, violoncello, percussioni, voce
Massimo De Lorenzi, chitarre
Alessia Salvucci, cori
Fabia Salvucci, percussioni

Musiche di Ron, Paolella-Scalisi, Mazzocchetti, Sparagna,
Dodaro, Mouzanar e autori vari

Chissà cosa penserebbe Mark Zuckerberg nel sentire lo psichiatra e sociologo Crepet dire: «Spegnete Facebook e baciatevi»! Una provocazione su un tema che oggi coinvolge tutti, grandi e piccoli, studenti e pensionati, lavoratori e disoccupati: internet e la sua rete. Lungi dall’essere un tecnofobico, Paolo Crepet, anzi, è affascinato dalla tecnologia. Ma il suo scopo fondamentale è cercare di continuare a discutere circa il grande cambiamento che le nuove tecnologie digitali stanno imprimendo alla nostra quotidianità. Più che una rivoluzione digitale, può definirsi «una strabiliante e inattesa mutazione antropologica». Internet ha un forte potere seducente e seduttivo, ma anche sedativo, che spesso arriva persino ad anestetizzare inconsapevolmente affettività ed emozioni. Lo psichiatra invita, dunque, alla riflessione, a tenere vivo il dibattito. La tecnologia digitale è e deve rimanere uno strumento e non un fine. 
Recuperare le diverse bellezze del mondo – quello musicale, in questo caso – è stato l’obiettivo degli ultimi anni di una meravigliosa artista come Tosca. Cantante e attrice eclettica, da sempre affascinata dalle musiche popolari del mondo. Rimettendo insieme tutti questi frammenti è nato un viaggio “in acustico” attorno alla Terra. Uno spettacolo di suoni e parole che conduce l’artista e lo spettatore in un percorso poetico emozionante, anche grazie al sapiente utilizzo di lingue molto lontane fra loro. Insieme a Tosca sul palco grandi musicisti polistrumentisti: Giovanna Famulari al pianoforte e violoncello, Massimo De Lorenzi alle chitarre e le virtuose sorelle Salvucci. Che siano forse musica e tradizioni le vie maestre per “riconnettersi” con se stessi.